Tempesta in maggioranza: era tutto già scritto…
Quello che sta succedendo nella maggioranza che governa (male) il comune di Cordenons viene da molto lontano, a mio avviso. Viene da prima delle elezioni.
Non mi sorprende che adesso i tre transfughi (Zancai, Bomben, Baletti) strizzino l’occhio alla formazione di Del Pup: io credo che l’abboccamento ci sia stato ben prima delle votazioni e cosi’ facendo Del Pup puntava a crearsi una “sua” base allargata in Consiglio Comunale, al di là dei consensi che la sua lista avrebbe potuto prendere.
D’altro canto non so cosa Zancai c’entrasse con la Lega. Era stato consigliere di Forza Italia fino al 2006, nel corso di quella legislatura pur di farsi dare un posto da assessore aveva minacciato di votare la sfiducia a Del Pup, salvo poi cambiare idea all’ultimo momento. In cambio di qualcosa, probabilmente. Adesso il gioco si ripropone: è facile pensare che malgrado questo neo gruppo dichiari di agire da “pungolo” della maggioranza, in realtà passerà all’incasso pretendo “careghe” (assessori – chissà che Ongaro inventi anche l’ottavo, adesso….. – posti nel CDA della STU Makò, ma anche Autovie, Aeroporto FVG….) minacciando di togliere il proprio voto favorevole!
Chissà cosa penseranno gli elettori della Lega: hanno fatto da cavallo di Troia per i disegni altrui e sono rimasti con il cerino in mano.
Certo bisogna riconoscere una grande abilità a Del Pup, che pur di raggiungere i suoi scopi non guarda in faccia nessuno, nè alleati nè cittadini. Si, perchè mi si spiega cosa ci guadagna il cittadino Cordenonese da tutto ciò? Nulla, anzi ci perde, alla grande.
Ad ogni modo, adesso è chiaro chi tira i fili. E Vampa, anche lui dovrà inventarsi qualcosa per non rischiare di perdere i fari della scena.
E il sindaco Ongaro? Se lo mettevano in difficoltà le raccolte di firme dei cittadini, che effetti avranno gli out out che inevitabilmente subirà adesso? A vederlo stretto tra Del Pup, Vampa e questi fuoriusciti, viene in mente l’immagine di don Abbondio del Manzoni ne I Promessi Sposi “…. essere, in quella società, come un vaso di terracotta, costretto a viaggiare in compagnia di molti vasi di ferro (cap. 1)“.
C’è da sperare, per il bene di Cordenons, che abbia un sussulto e che decida, prendendo iniziative forti! Sarebbe un guaio se, come don Abbondio, concludesse che “… il coraggio, uno, non se lo può dare! (cap. 25)“.
E sono passati solo 8 mesi da quando è cambiata l’amministrazione in comune…