Il Governo Letta
Quando Andreatta morì, era il 27 marzo del 2007, Enrico Letta ne tracciò questo ritratto: “E’ appartenuto alla politica alta, a quella che non accetta compromessi al ribasso, a quella che sa sfidare l’impopolarità se attraverso di essa passa il bene comune“.
A me piace Enrico Letta. Lo considero un politico moderato ma fermo e determinato. Ho apprezzato come ha gestito la consultazione con il M5S durante la formazione del suo governo.
E mi piace pensare che, nel ricoprire il ruolo di Capo del Governo, terrà a mente il ritratto che lui stesso ha steso per Andreatta.
Il Governo che è nato non è il massimo, non è quello che avrei voluto, ma lo considero il meglio in questo momento. La politica – si sa – è l’arte del possibile.
Spero che Letta riuscirà a volare alto. E’ ovvio che non dipende solo da lui, ma anche dai compagni di viaggio (leggi “partiti”) che si ritrova.
Dalle prime dimostrazioni qualche dubbio mi viene. Sentire Brunetta che dall’alto della sua statura politica impone l’abolizione dell’IMU a tutti i costi fa capire che il PDL è ancora in campagna elettorale, perennemente alla rincorsa e affermazione del populismo. Tutti sanno che oggi l’IMU non è il primo problema (se dal 1 luglio scatta l’aumento dell’IVA le famiglie ci rimettono molto di più).
Ma non importa, il PDL impone le sue promesse elettorali.
Io spero che Letta sappia mediare per il bene comune. E non sia costretto a staccare la spina perchè i partiti (il PDL si distingue in questo!!) continuano nella loro miopia…