Domani sera ci sarà un altro Consiglio Comunale e al punto 23 si parlerà del campetto di calcio del Parco Robinson. Non so se si arriverà a discuterne. In ogni caso volevo ribadire la mia posizione, che esprimerò in Consiglio Comunale e che ho già esposto anche al Sindaco.
I disagi ci sono e in parte li vivo anch’io, dato che abito nel condominio attiguo al campo.
Però ribadisco la mia convinzione che è dovere di una comunità tenere in considerazione le esigenze di tutti, anche quelle dei ragazzi che chiedono uno spazio fruibile in cui poter fare i giochi tipici della loro età. Naturalmente, tutto questo deve svolgersi nel rispetto di regole che permettano la convivenza serena.
Ribadisco anche che la soluzione di togliere il campetto tout cour sia una sconfitta per noi adulti, che prenderemo una decisione sulla testa dei ragazzi, senza coinvolgerli e responsabilizzarli.
Io propendo per un’altra soluzione: eliminare i disagi e non eliminare il campetto, con il coinvolgimento di tutti.
Facendo sedere attorno ad un tavolo le persone interessate (i residenti, i ragazzi che usano il campo, il Consiglio Comunale dei ragazzi, l’Amministrazione) affinché ognuno prenda consapevolezza delle rispettive opinioni.
Poi presenterei le mie proposte.
Per eliminare il problema della polvere è sufficiente installare un fondo sintetico. Costo: meno di 10 mila euro, una spesa sostenibile per un Comune come Cordenons (pari al costo annuo dell’Assessore aggiuntivo nominato dal Sindaco Ongaro).
L’altro problema riguarda schiamazzi, orario, intrusioni (malgrado la rete proteggi palloni installata). Cioè, in altre parole, il comportamento e la maleducazione, in alcuni casi. Senza dimenticare che se i ragazzi sono maleducati, molte volte la colpa è dei genitori e degli adulti che non mettono loro limiti…
A mio avviso, per limitare questa seconda serie di disagi, la strada è quello del regolamento, alla cui redazione devono partecipare i ragazzi, così si assumono le giuste responsabilità. Ma si sa che il regolamento deve essere fatto rispettare (scordiamoci che i vigili vengano a controllare…..)
E un regolamento efficace deve anche prevedere le giuste “pene”, magari in forma progressiva, fino ad arrivare anche alla soppressione del campetto. In questo caso si fa un patto con i ragazzi, dalle regole chiare!
Così, i (molti) ragazzi in gamba che vengono a giocare lì hanno la motivazione per riprendere i (pochi) discoli che vanno regolarmente fuori dalle regole, attivando una sorta di autocontrollo interno, perché il rischio è quello di perdere questo spazio di gioco da loro voluto.
I ragazzi non potranno dire “gli adulti non ci danno spazi”, ma dovranno dire “abbiamo uno spazio, diventiamone responsabili e difendiamolo!”. Anche con l’aiuto dei grandi.
Mi piace anche la proposta di mettere delle porte più piccole (tipo hockey) che dovrebbe indurre i ragazzi a ridurre l’agonismo. Certo, una proposta da discutere con i ragazzi.
Altre strade, tipo quella di trovare un altro spazio in zone limitrofe, non sono facili. Di sicuro sono più costose e vanno comunque tenute in considerazione come misura successiva. Comunque dei luoghi alternativi si possono trovare.
Se venisse tolto il campetto senza un percorso di questo tipo, sicuramente darebbe soddisfazione a quei residenti adulti che hanno fatto sentire più volte il proprio malcontento con Lei. Ma probabilmente subito dopo dovrebbe far fronte al malcontento di quei residenti (e non sempre genitori) che invece sono favorevoli al campetto.
Senza dimenticare che se anche si tolgono le porte, non è detto che i ragazzi non continuerebbero a venire a giocare lì perché si tratta pur sempre di un parco pubblico.
Con l’arrivo della stagione fredda l’utilizzo del campo è limitato e anche i conseguenti disagi: c’è quindi il tempo sufficiente per affrontare la questione in maniera adeguata! Sarebbe un peccato perdere l’occasione.
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